Van Helsing si concede una puntata intermezzo che però ci riserva qualche sorpresa e un cliffhanger non da poco. Un episodio ancora una volta itinerante a metà fra viaggio reale e viaggio mentale, cosa che sembra essere il tema dominante di questa prima parte di season 2.
Vampiro seriale.
Essere vampiri è di per se stesso sinonimo di parassita, di essere destinato a non invecchiare a scapito dei malcapitati dal sangue pulsante, meglio se giovani. Cosa ci può essere di peggio di un vampiro? Un vampiro omicida seriale, cioè Sam. Lui infatti eredita tutte le fisime criminali del suo passato, inclusa la raccolta maniacale delle dita e la sua fissazione per l’amico Mohamad, ma è ora anche un vampiro. Un mix di terrificante potere malato che rende questo personaggio assolutamente geniale.
Sam, lo sappiamo dalla season 1 di Van Helsing, è intelligente, sa come nascondersi, conosce i momenti nei quali può dominare e quelli in cui appiattirsi dietro una personalità quasi diafana apparentemente sottomessa. Ora che il sangue vampiro lo rende quasi immortale, questo aspetto regredisce a favore di una più spontanea spavalderia e quasi impunità.
La Vanessa furiosa.
Come c’era da aspettarsi, la dolorosa scomparsa di Dylan ha reso Vanessa Van Helsing ancora più brutale e a nulla, se non in modo del tutto parziale, sono sufficienti le parole di Julius, un uomo alla fine davvero buono e mite. Un gigante che la vita ha costretto a scelte sbagliate e che si sta rivelando grande anche come uomo oltre che essere stato un potente vampiro.
Vanessa non ha metabolizzato la perdita di Dylan. Mai come ora sente ribollire dentro se, il sangue dei Van Helsing, quello stesso sangue che alla fine è stato la condanna di Dylan. Il suo animo devastato è punteggiato in pochi minuti di furia cieca che si rivolge persino contro Julius.
Sicuramente fra i momenti per Sam, di incontrare Vanessa, questo è il peggiore di tutti. Non so cosa porterà questo scontro e nemmeno se sarà definitivo, ma mi rendo conto di come l’evoluzione del personaggio di Van Helsing vada nella direzione della spietata cacciatrice di vampiri, che non ha visto ridurre in polvere solo il corpo della piccola figlia, ma anche il proprio cuore.
Fra Spellatori e nuovi amici.
Di rilievo anche l’incontro non proprio cordiale con una bella banda di scorticatori, gente estremamente pericolosa che ha aggiunto una nota molto macabra all’episodio. Nuovi nemici e nuovi presunti amici. Infatti se da una parte il nemico è ben delineato, sul fronte alleati, la cosa si complica leggermente. Chi ha seguito la serie fin dall’inizio sa che escludendo Vanessa Van Helsing, tutto il resto è una variabile impazzita.
Mohamad che tradisce Vanessa, rifugiati contro rifugiati, Resistenza che tenta accordi con i vampiri e questo solo per citare le situazioni più macroscopiche di un quadro vivido e sempre in continua evoluzione. Questi Johnson spuntati dal nulla, hanno accettato di vivere all’interno di un microcosmo che difendono con le unghie e con i denti.
I loro bambini non sono più tali, ma macchine mortali. La perdita della loro innocenza e l’impossibilità di vivere la loro età in modo pieno e compiuto, colpiscono la Van Helsing, che sente qualcosa di sbagliato in tutto questo. Per lei il mondo dovrebbe essere quello in cui un bambino di 10 anni non costretto a uccidere per sopravvivere.
Conclusioni sull’episodio 4.
Come detto, l’episodio ha portato avanti alcune situazioni interessanti, una fra queste il ritorno del famoso Ninja che ha aiutato Vanessa nella seconda puntata e il cammino fatto di indicibile sofferenza di Axel con il Doc alla ricerca di Van Helsing, l’unica in grado di salvarlo dalla sua dannazione vampiresca. Resta palpabile in me l’attesa per lo scontro con Sam, un uomo già pericoloso quando era mortale, ora un vero incubo da vampiro.
Vanessa non è come gli altri, ma nemmeno Sam lo è. Forse verrà fuori la vicenda della madre di Julius che potrebbe aggiungere sale alla lotta, ma di certo il confronto fra due anime così contrastate non sarà solo a colpi di ascia e morsi, ma sarà una lotta psicologica e interiore.
Passo e chiudo.